rito sonoro di e conMariangela Gualtieri con la guida di Cesare Ronconi
cura e ufficio stampa Lorella Barlaam produzione Teatro Valdoca con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena
Mai ho sentito intorno a me tanta urgenza di poesia. Ovunque io vada c’è un ascolto di vertigine, come se insieme camminassimo pericolosamente su un filo, tenendo strette fra le mani le nostre vite. C’è aria di un ritorno che ha l’intensità di un congedo, una gioia preoccupata, una fame di parole dense, che dicano ciò di cui più ci importa. E ciò di cui davvero ci importa non è cambiato nei secoli, è sempre l’amore, è il dolore, è il mistero indicibile, i nostri bambini, la morte, i fiori,
le nuvole, ciò che non muta in questo universo singolare. C’è desiderio di dire grazie, di dire perdonate, di dire noi, tu, aver cura, albero, bosco, amore mio, i morti, la specie, e io metterò lì tutte queste amate parole che adesso vibrano fortissimo, e nel verso mostrano il loro tremare, l’essere
in pericolo dentro la povera lingua corrente. E dentro il pericolo lo sprigionarsi di una bellezza che commuove e di cui forse mai, tutti insieme, ci eravamo teneramente accorti. Tutto questo è Cattura del soffio, il soffio che ci tiene in vita e che fa così delicata e amabile la vita.